Open maschile, la Ellebi Aurora ricomincia da “tre”

Open maschile, la Ellebi Aurora ricomincia da “tre”

“Ricomincio da 3”. Ebbene sì, il tre nella pallacanestro è un numero che troviamo spesso: tiro da tre, tre secondi in area, per non parlare di tutte le volte che compare da 10:00 a 00:00 in ogni quarto. Giusto per ricordare il penultimo quarto si chiama terzo quarto.
Tre sono anche le fasi di un qualsiasi allenamento, riscaldamento, fase centrale e fase conclusiva meglio nota come partita.

Gli arancioneri in vista della loro prima partita casalinga fissata per domenica 20 novembre in quel di Quartu Sant’Elena riprendono gli allenamenti per cercare di ripetere il medesimo risultato avvenuto in territorio Sarcidano dove per 38 a 44 li ha visti trionfare con le triple di Ferrari e i punti a canestro di Tektonidis per la felicità di coach Pirola che mette a segno in una partita lo stesso numero di punti della stagione precedente.

Ripetersi è difficile. Questo gli aurorini lo sanno e ne sono consapevoli, ciò nonostante alla sua terza vittoria in altrettanti campionati disputati (coincidenza?) la squadra cagliaritana si vuole togliere lo status di cenerentola del campionato e la gomma o scolorina per cancellare questo status ci sono eccome.

Matta e compagni, guarda caso come cenerentola, si presenteranno con una nuova divisa d’allenamento e da pregara ma difficilmente rientreranno a casa prima di mezzanotte visto che bisogna ripagare con la stessa moneta l’accoglienza ricevuta in quel di Isili nel suddetto “terzo tempo” (anche qui cestisticamente e culinariamente parlando il 3 c’è sempre).
Gli allenamenti settimanali hanno visto i ragazzi di coach Pirola allenati dal suo secondo Mascia con un’intensità differente rispetto ad altri allenamenti e poco importa se a ogni obbiettivo mancato o per una piccola distrazione viene imposta una “navetta” o come viene detto nel gergo cestistico un “‘suicidio”. Intercettando alcune dichiarazioni all’allenamento non si può sapere se il numero di “suicidi” affrontati in allenamento sia maggiore o minore rispetto a quelli avvenuti nel territorio Scandinavo. E chissà se chi ha lavorato al porto ha visto meno “navette” rispetto a quelle avvenute nella palestra di via Pessina.

Al PalaSant’Elena però si respira un’aria di fiducia, qualcuno deve ancora trovarla questa fiducia ma i presupposti ci sono. Sino a poco tempo fa sembrava impossibile un ottimismo spasmodico ma bisogna ricordare che secondo lo slogan Adidas “Niente è impossibile” e anche se come disse Einstein che chiunque creda all’impossibilità di un evento non debba disturbare chi lo ha reso possibile ergo chi ci ha creduto , ebbene, le eccezioni per il dispiacere del caro amico Albert esistono, eccome.

Palla a due alle ore 19 di domenica e forse le voci dei giocatori non saranno le uniche in campo che si sentiranno. A isili la cornice di pubblico era meravigliosa, nella speranza che anche a casa degli aurorini si possano vivere emozioni analoghe in quel del Sarcidano.

G.C.