Formazione e competenze dell’Istruttore di Minibasket: i bambini non sono più quelli di una volta

Formazione e competenze dell’Istruttore di Minibasket: i bambini non sono più quelli di una volta

“Si vede sempre la pagliuzza nell’occhio dell’altro che la trave nel proprio”

Pensando alla formazione e alle competenze di un istruttore di minibasket mi gira in testa una frase ricorrente che in questi anni ho sentito spesso andando in giro per le palestre: “i bambini non sono più quelli di una volta”, ed è proprio da qui che mi piacerebbe iniziare l’articolo sul tema con alcune mie personali riflessioni.

I bambini di 20 anni fa sicuramente erano diversi da quelli di oggi e, all’età di sei anni, avevano già maturato tutte le competenze cognitive, socio-relazionali e motorio-funzionali che oggi purtroppo facciamo fatica a riscontrare in quelli di 8; i motivi sicuramente saranno diversi e complessi da rintracciare e in questa discussione magari è opportuno tralasciare un approfondimento; è necessario però prendere atto che in questi ultimi anni è avvenuto un cambiamento culturale e sociale.

Oggi, nella maggior parte dei casi un bambino che per la prima volta entra in palestra, si trova davanti ad un cambiamento epocale rispetto alla sua quotidianità: deve saper correre, pensare, guardare, lanciare, afferrare etc. etc. e, se queste capacità non sono presenti naturalmente nel suo bagaglio cognitivo e motorio, agli occhi degli addetti ai lavori viene “classificato”/ “etichettato” come un bambino “indietro”. Il problema è che la percentuale di bambini con queste caratteristiche sembra essere in costante crescita.

Purtroppo, non possiamo agire per cambiare la società in cui viviamo per migliorare questa situazione, almeno nel breve periodo, ma sicuramente possiamo prendere atto di questo stato di cose e magari pensare che non sia una criticità insuperabile ma una situazione che può essere presa in carico e migliorata.

In questi 20 anni anche l’istruttore ha dovuto fare i conti con un cambiamento importante che riguarda la sua formazione, sempre più incentrata sui bisogni del bambino piuttosto che sugli aspetti tecnici; prima di formare un giocatore si dovrà lavorare sulla formazione di un “adulto”, ruolo che prima veniva svolto nella maggior parte dei casi nella quotidianità famigliare mentre oggi purtroppo è delegata sempre di più alle istituzioni scolastiche e sportive in primis.

Partendo da queste riflessioni pensiamo ad alta voce alla figura dell’istruttore di minibasket, alle sue competenze e alla sua formazione.

A mio parere, al di là delle caratteristiche personali che lo avvicinano al mondo del minibasket, o perché trattasi di ex giocatore o comunque persona vicino al mondo del basket, l’istruttore deve possedere un bagaglio di conoscenze importanti e specialistiche provenienti da studi che esulano da quelli più specificatamente legati all’aspetto fisico-motorio, che riguardino sia gli aspetti psicologici che didattici aderenti allo sviluppo psico-fisico e sociale del bambino.

E’ questa la base per garantire la possibilità all’istruttore di poter gestire in maniera adeguata la serie di difficoltà che quotidianamente si riscontrano in palestra; basti pensare a disturbi come l’iperattività o disagi legati alla socialità o ancora alle difficoltà da parte del bambino di gestire e risolvere i problemi proposti durante le attività, che purtroppo spesso sfociano nell’ abbandono delle attività sportive da parte dei bambini non adeguatamente supportati.

Riconosciamo, comunque, che in questi ultimi anni la Federazione Italiana Pallacanestro attraverso il settore minibasket ha fatto un grande lavoro per arginare queste difficoltà, proponendo un modello didattico che ha subìto negli anni un radicale cambiamento ed evoluzione: il modello incentrato prevalentemente sulle “abilità” si sposta verso il modello per “competenze”; ma un tale cambiamento è complesso e difficile da digerire per gli addetti ai lavori, perché far proprio il modello richiede a tutti uno sforzo enorme per la complessità nell’acquisizione delle “nuove conoscenze” pur oramai indispensabili per dare risposte concrete alle nuove sfide dentro le palestre e per i tempi di acquisizione necessari.

Per dare un esempio esaustivo sulla formazione e competenze dell’istruttore porto, ad esempio, un progetto della Fip/minibasket, di qualche anno fa denominato: emozione, scoperta e gioco, che proponiamo da diversi anni nell’ambito delle attività associative della San Paolo Basket. Tre parole che racchiudono concetti importanti che accompagneranno i nostri bambini durante il loro percorso nel mondo del minibasket ma anche il percorso formativo degli istruttori. Sperimentando personalmente le indicazioni del progetto e durante il mio percorso formativo ho scoperto solo da poco che le emozioni primarie sono tre, e tra queste c’è la gioia che si trasforma, se coltivata bene, in un sentimento chiamato amore, nel nostro caso specifico, amore da veicolare verso il minibasket; quindi, alla base di tutto c’ la gioia, e chi più dell’istruttore è demandato a questo “lavoro”? un istruttore deve saper “trasferire gioia” durante le attività, sembra una
frase scontata ma purtroppo non lo è, dato che tali competenze talora stridono con le altre che di seguito andrò a evidenziare.

La scoperta del gioco, un altro argomento importante nel bagaglio di formazione dell’istruttore, che consiste nel saper trasferire informazioni utili affinché il bambino capisca le regole e la modalità con cui affrontare il gioco stesso, in modo da gestire in maniera adeguata le diverse situazioni che gli si presentano. Queste capacità, frutto di esperienza in campo e continui aggiornamenti da parte dell’istruttore si vanno a sommare alla gestione della precedente (emozione) seppur in alcuni casi avere entrambe le capacità didattiche risulta essere complicato.

E’ la fase del gioco, la parte finale del nostro percorso metodologico, laddove l’istruttore inizia a trasformarsi in allenatore, dando al bambino tutte quelle nozioni necessarie a traghettarlo dal minibasket al basket, accompagnando, per centrare in maniera adegua l’obbiettivo, la contemporanea fase di cambiamento e crescita del nostro piccolo atleta.

Ricapitolando, la formazione del nuovo istruttore andrà dalla conoscenza del bambino alla conoscenza del gioco, con una continua costruzione di informazioni e competenze di entrambi i protagonisti in campo prevedendo un percorso formativo molto lungo e complicato allo scopo di formarsi come istruttore minibasket e successivamente specializzarsi in uno o più cicli di cui sopra. E’ così facendo che avrà la possibilità di soddisfare le proprie inclinazioni e fornire un contributo importante alla formazione delle competenze del futuro giocatore utili per la vita e per lo sport.

R&M